L’iroso tuo vicino
maledice i nostri amori
batte al muro come il chiurlo
quando spacca la nocciola.
Abbian riso dei suoi furori
coricati tra lasche vesti,
fuori il vento strazia gli olmi
spezza i merli delle mura.
Il tuo spinger senza requie
il tuo volgere alla carne
mi lascia come gli olmi come i merli,
troverò i miei resti sparsi
sui tuoi pallidi guanciali.