Algido sole splendi dunque
Sulle pianure dove incerti germogli
bucano la terra coperta di nebbia,
non desolazione ma vita sei, in battaglia.
Se solo sapesse il germoglio divenir
biondo grano reciso perdurerebbe?
Cercherebbe luce o rimarrebbe mesto in seme
a inaridirsi e morir cheto nel letto a lui scavato dal tenace aratro?
Fatti son per la mietitrice,
ma non lo è ogni cosa fino alla petra ch’attende d’esser polvere?
Giovane peluria della terra, i teneri germogli
s’affiancano l’un altro come fanti nei fastosi indumenti
Come sciocchi adolescenti.
Non tributi né bagordi tarderan la falce,
Non si creda, né si dubiti,
di nessun resterà memoria incisa nella calce.